Le instabilità del ginocchio possono avere delle cause patogenetiche diverse. Queste cause si basano spesso su traumi acuti. Nella maggior parte dei casi una instabilità si sviluppa nel corso di un processo degenerativo rapidamente progrediente (fase 2 del sviluppo di un'instabilità). In questa fase la degenerazione cartilaginea è più veloce della ricompensazione ligamentosa. All'inizio c'è spesso un microtrauma o carichi eccessivi, dismetrie degli arti, lesioni meniscali o artropatie infiammatorie, con la conseguenza di una ipermobilità a sua volta responsabile di un'ulteriore consumo della cartilagine articolare. Se questi processi si svolgono dinamicamente si avranno delle tumefazioni delle strutture articolari con versamenti e dolori. Il gonfiore articolare peggiora ulteriormente la funzionalità ligamentosa. A lungo termine l'articolazione subisce delle modificazioni fibrotiche con conseguente limitazione della articolarità.L'indicazione principale della Proloterapia per il ginocchio è l'instabilità post-traumatica. La maggior parte degli studi clinici confermano buoni risultati per trattamenti a partire dalla sesta settimana dopo il trauma. Diversi centri riferiscono però una guarigione più veloce se il trattamento comincia già nella prima settimana.Le gonartrosi fino allo stadio III rispondono bene alla Proloterapia. La probabilità di un miglioramento significativo è del 85%.Nelle gonartrosi gravi (stadio IV), operate di artroprotesi, la proloterapia torna terapia di prima scelta per trattare dolori extraarticolari rimasti o successivamente insorti dopo l'intervento chirurgico.
22 dic 2009
26 ott 2009
Come ottimizzare la proloterapia
a cura di dott. Luciano Bassani
1. RICEVERE LA PROLOTERAPIA NELLA GIUSTA QUANTITA’, SOLUZIONE E TEMPO POTRANNO DARE I MIGLIORI RISULTATI! Per curare in modo efficace molti dolori cronici,la proloterapia necessita in media da tre a sei trattamenti. Mentre alcune persone ricevono interessanti risultati dopo un trattamento, non per tutti i pazienti accade lo stesso. Un dolore cronico o un danno eccessivo dell’ articolazione affetta può richiedere più visite. Ho constatato che attorno al 10% dei pazienti trattati con proloterapia terminano i trattamenti dopo la prima visita perché pensano che abbia fallito ì Se avete scelto la proloterapia come trattamento di scelta per il dolore cronico, datele l’opportunità di lavorare e questo avviene almeno in tre sedute. La tipica reazione infiammatoria con la proloterapia in genere segue una serie di fasi che avvengono in vari mesi. La prima fase è quella infiammatoria che dura circa una settimana, la seconda è quella proliferativa (da cui la parola “Prolo” che sta per proiliferare) che dura 6 settimane. L’ultima fase è quella di rimodellamento che può richiedere anche 18 mesi. Riguardo alla proloterapia , è importante eseguire il trattamento per almeno 6 settimane per massimizzare l’effetto infiammatorio e la fase proliferativa di guarigione. Abbiamo stabilito di trattare le persone ogni sei settimane per questa ragione. Quando una persona viene trattata più spesso ( cosa che raccomandiamo in caso di traumi severi o per chi è trattato nella stagione atletica) massimizziamo la fase infiammatoria e una parte della fase proliferativa, facendo un trattamento ogni una o due settimane. Questo velocizza la guarigione , ma fa perdere una parte della fase proliferativa della guarigione. Per l’atleta nella stagione agonistica , non abbiamo scelta che usare una soluzione molto forte ( provoca maggiore infiammazione in modo di accelerare la fase infiammatoria e proliferativa. 2. LA PROLOTERAPIA VA ESEGUITA DA UN ESPERTO PROLOTERAPEUTAUn bravo proloterapeuta deve conoscere bene l’anatomia e la semeiotica ortopedica.Prima di infiltrare è importante eseguire un buon esame clinico per evidenziare la o le strutture lesionate.Una volta identificato il problema va delimitata la zona da trattare direttamente sul paziente.3. PROTERAPIA E POSTURASpesso in pazienti sofferenti in varie zone del corpo e da lunga data è consigliabile eseguire un buon esame del sistema tonico-posturale e una sua correzione, se necessaria. Successivamente si può iniziare un trattamento proloterapico. 4. OTTENERE UN BUON SONNO Senza un sonno profondo si perde la capacità di riparare le articolazioni danneggiate perché è nella fase di sonno che il nostro organismo secerne l’ormone della crescita che aiuta la riparazione del tessuto connettivo. Spesso può essere utile, per migliorare la qualità del sonno, instaurare un trattamento di neuroauricoloterapia associato a integratori e erbe( passiflora, valeriana, escoholtzia californica, melatonina).5. LA PROLOTERAPIA LAVORA CON L’INFIAMMAZIONE, NON INTERROMPETELAQuesto significa che bisogna evitare ogni antinfiammatorio che inibisce il sistema immune e e l’infiammazione. Il paracetamolo, il tramadolo o altri analgesici maggiori sono consentiti. Essi aiutano a ridurre il dolore ma non inibiscono la risposta infiammatoria. Integratori, enzimi e vitamine sono molto utili. 6. GINNASTICA POSTURALE La ginnastica posturale è molto utile (Daedalus).E’ meglio evitare esercizi pesanti di stretching o joga che potrebbero peggiorare i legamenti.Il nuoto può essere di grande utilità se praticato con la supervisione di un tecnico.Certi esercizi ( quelli che evitano un forte impatto sui legamenti appena trattati) sono indicati dopo la proloterapia. Questi devono tonificare i muscoli senza stirare i legamenti. 7. EVITARE TRATTAMENTI CHIROPRATICI O MANIPOLATIVI DOPO UN TRATTAMENTO PROLOTERAPICONon lavorate con manipolazioni su aree trattate con proloterapia, perché potete stirare e/ o danneggiare i legamenti che la proloterapia sta cercando di rigenerare. 8. MANGIARE BENEPer le persone che vogliono massimizzare la guarigione dopo proloterapia, è importante osservare una dieta corretta.La persona che mangia molto zucchero durante la giornata si porta in uno stato di immunosoppressione. Il sistema immune è quello che fa proliferare il tessuto dopo la proloterapia . Quindi smettere di mangiare zucchero e cibo spazzatura e mangiare in modo più sano. Fa tutto parte del programma.necessitate di mattoni per costruire il nuoco tessuto.Molto importante per una corretta dieta esaminare le eventuali intolleranze a certi cibi ed eliminarli! 9. PENSIERO POSITIVO E PAZIENZA La proloterapia è una terapia ricostruttiva non chirurgica che se ben praticata dal medico e ben seguita dal paziente può dare dei risultati incredibili e talora insperati. Le persone che soffrono hanno bisogno e di avere il corpo più forte e più sano. E’ necessario per questo avere una mente orientata alla guarigione. In altre parole una persona che è positiva riguardo a star meglio guarirà più in fretta di una persona che non crede nella terapia ed è sempre negativa . In un era multimediale dove ogni notizia o avvenimento avviene in tempo reale è necessario però fermarsi un attimo e pensare che il corpo umano è lo stesso di tremila anni fa e che i tempi biologici di guarigione non si sono accorciati e che quindi le terapie efficaci devono seguire un iter fisiologico che richiede tempo. Se ci si ricorda di questo i risultati arriveranno, diversamente si continueranno a vedere danni provocati da terapie affrettate o invasive che alla lunga non portano alla guarigione ma più facilmente alla cronicità se non in qualche caso all’invalidità.
Da un articolo di Ross Hauser liberamente modificato.
4 ott 2009
La proloterapia può evitare la protesi di anca! Provate a leggere l'articolo seguente:
Studio retrospettivo sull'uso della proloterapia per il dolore cronico dell'anca.
Riassunto da Journal of Prolotherpy, 2009; 2
E' stato fatto uno studio su 61 pazienti per un totale di 94 anche (alcuni pazienti sono stati trattati bilateralmente) trattate una volta al mese con proloterapia. Alcuni pazienti avrebbero povuto essere operati, altri no.
I pazienti sono stati sottoposti a un questionario 19 mesi dopo l'ultimo trattamento con proloterapia con domande riguardanti la qualità della loro vita, il dolore e la mobilità prima e dopo il trattamento.
Risultati: In questi pazienti il livello del dolore è passato da 7.0 a 2.4 dopo la proloterapia; 84% hanno riscontrato un un miglioramento della deambulazione e della capacità di muoversi, 54% ha smesso di prendere terapia antidolorifica. Dal puunto di vista dell'analisi statistica il calo del dolore ha raggiunto una rilevanza statistica con p<.0001 per le 94 anche. Conclusione: In questo studio retroospettivo si è dimostrato che i pazienti sofferenti di artrosi d'anca hanno avuto un miglioramento del loro dolore, della rigidità, della mobilità articolarte e della qualità della loro vita a una distanza di 19 mesi dall'ultimo trattamento.
Studio retrospettivo sull'uso della proloterapia per il dolore cronico dell'anca.
Riassunto da Journal of Prolotherpy, 2009; 2
E' stato fatto uno studio su 61 pazienti per un totale di 94 anche (alcuni pazienti sono stati trattati bilateralmente) trattate una volta al mese con proloterapia. Alcuni pazienti avrebbero povuto essere operati, altri no.
I pazienti sono stati sottoposti a un questionario 19 mesi dopo l'ultimo trattamento con proloterapia con domande riguardanti la qualità della loro vita, il dolore e la mobilità prima e dopo il trattamento.
Risultati: In questi pazienti il livello del dolore è passato da 7.0 a 2.4 dopo la proloterapia; 84% hanno riscontrato un un miglioramento della deambulazione e della capacità di muoversi, 54% ha smesso di prendere terapia antidolorifica. Dal puunto di vista dell'analisi statistica il calo del dolore ha raggiunto una rilevanza statistica con p<.0001 per le 94 anche. Conclusione: In questo studio retroospettivo si è dimostrato che i pazienti sofferenti di artrosi d'anca hanno avuto un miglioramento del loro dolore, della rigidità, della mobilità articolarte e della qualità della loro vita a una distanza di 19 mesi dall'ultimo trattamento.
24 set 2009
Lombalgia e lombo-sciatalgia
dott. Luciano Bassani
Può l’infiltrazione di sostanze proliferanti, quando iniettate nei legamenti indeboliti o lassi o nei tendini del rachide lombosacrale, determinare un miglioramento nei pazienti che lamentano lombosacralgia e/o sciatalgia? In effetti il 70% delle sindromi dolorose lombosacrali con irradiazione lungo gli arti possono essere direttamente correlate alla sofferenza di strutture fasciali e legamentose che se stirate inviano dei segnali dolorosi sia sul tratto lombosacrale che sulle gambe.La terapia infiltrativa ricostruttiva riduce il dolore lombosacrale correggendo in modo permanente le distrazioni / lesioni dei legamenti e stabilizza le sublussazioni spinali.Gli studi iniziati nel secolo scorso dal chirurgo ortopedico Dott.George Hackett e poi confermati e approfonditi da specialisti collegati a centri universitari in varie parti del mondo, come l’Università di Madison Wisconsin, hanno confermato che spesso un dolore lombosacrale o sciatico origina da strutture legamentarie e non dai dischi.Da ciò consegue che, anche in caso di dolore sciatico, anche in presenza di una Risonanza magnetica o di una TAC positiva per un ernia discale, un approfondito esame clinico e palpatorio può evidenziare una sofferenza a carico di strutture legamentose, vere responsabili del dolore e il cui ricupero con terapia rigenerativa può portare a risoluzione del problema.
Missione proloterapica in Honduras
Ogni marzo la Fondazione Hackett Hemwall organizza un gruppo di medici, infermieri e assistenti per una missione di lavoro e di educazione in Honduras.Il gruppo consiste di insegnanti esperti in proloterapia assieme a medici che vogliono imparare la proloterapia.Infermieri, medici assistenti e altri "aiuti" arricchiscono il gruppo medico.Assieme allo staff ci sono altri assistenti per cucinare, gestire, trasportare.I medici e gli assistenti arrivano da ogni parte del mondo e hanno diversi backgrounds.Il comune denominatore è che vogliono aiutare la gente meno fortunata e che necessita di cure.In Honduras la Fondazione Hackett Hemwall ha tre cliniche in tre città: LaCeiba, Tela, Olanchito.Queste città sono in aree urbane.Le cliniche attraggono pazienti da queste città ma anche da molte città e villaggi nelle circostanti aree rurali con alcuni pazienti che viaggiano per molte ore sia a piedi che in autobus pubblici.Le tre sedi delle cliniche che vengono usate sono costruzioni esistenti nelle comunità che vengono trasformate in cliniche.In La Ceiba c'è la fortuna di usare la sede della Croce Rossa, a Tela una chiesa e a Olancito il club Cattleman.Le strutture vengono convertite dal loro solito utilizzo in cliniche professionali funzionanti.La cura che si da ai pazienti in Honduras è della stessa qualità che viene data ai pazienti negli Stati Uniti e in Europa.Gruppi locali in tutte e tre le città assistono l'èquipe medica con promozione, registrazione, traduzione e fidelizzazione.Da quando dal 1969 la Fondazione Hackett Hemwall lavora in Honduras sono stati sviluppati molti contatti e amicizie, tutti necessari a fare di un tale progetto, un progetto di successo.Molti sodalizi di lunga durata sono stati formati in questi anni tra i membri della Fondazione e honduregni con cui lavoriamo e di cui ci prendiamo cura.Un tipico giorno lavorativo in Honduras consiste nell'incontro del gruppo per colazione alle 7 AM, poi spostamento alla clinica per iniziare a vedere pazienti dalle 8 AM.In genere i pazienti sono in coda per essere visitati dalle 6 AM.I pazienti sono registrati e poi visitati dai medici per determinare se la proloterapia potrà essere utile per il loro problema.La proloterapia è eseguita da esperti medici, spesso con un neofita che osserva e assiste.I pazienti sono visitati circa fino alle 17 ma talora, se necessita, più a lungo.Dopo l'ultimo paziente trattato, la clinica viene pulita e preparata per il giorno successivo.L'intero gruppo si incontra per la cena e dopo cena i medici ascoltano una lezione sulla proloterapia.Gli assistenti spesso hanno del lavoro da preparare per il giorno dopo.Dopo un lungo giorno di duro lavoro, il gruppo si sparpaglia nelle case o negli alberghi per un meritato riposo... per essere pronti per il successivo giorno di duro lavoro.
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