26 ott 2009

Come ottimizzare la proloterapia

a cura di dott. Luciano Bassani
1. RICEVERE LA PROLOTERAPIA NELLA GIUSTA QUANTITA’, SOLUZIONE E TEMPO POTRANNO DARE I MIGLIORI RISULTATI! Per curare in modo efficace molti dolori cronici,la proloterapia necessita in media da tre a sei trattamenti. Mentre alcune persone ricevono interessanti risultati dopo un trattamento, non per tutti i pazienti accade lo stesso. Un dolore cronico o un danno eccessivo dell’ articolazione affetta può richiedere più visite. Ho constatato che attorno al 10% dei pazienti trattati con proloterapia terminano i trattamenti dopo la prima visita perché pensano che abbia fallito ì Se avete scelto la proloterapia come trattamento di scelta per il dolore cronico, datele l’opportunità di lavorare e questo avviene almeno in tre sedute. La tipica reazione infiammatoria con la proloterapia in genere segue una serie di fasi che avvengono in vari mesi. La prima fase è quella infiammatoria che dura circa una settimana, la seconda è quella proliferativa (da cui la parola “Prolo” che sta per proiliferare) che dura 6 settimane. L’ultima fase è quella di rimodellamento che può richiedere anche 18 mesi. Riguardo alla proloterapia , è importante eseguire il trattamento per almeno 6 settimane per massimizzare l’effetto infiammatorio e la fase proliferativa di guarigione. Abbiamo stabilito di trattare le persone ogni sei settimane per questa ragione. Quando una persona viene trattata più spesso ( cosa che raccomandiamo in caso di traumi severi o per chi è trattato nella stagione atletica) massimizziamo la fase infiammatoria e una parte della fase proliferativa, facendo un trattamento ogni una o due settimane. Questo velocizza la guarigione , ma fa perdere una parte della fase proliferativa della guarigione. Per l’atleta nella stagione agonistica , non abbiamo scelta che usare una soluzione molto forte ( provoca maggiore infiammazione in modo di accelerare la fase infiammatoria e proliferativa. 2. LA PROLOTERAPIA VA ESEGUITA DA UN ESPERTO PROLOTERAPEUTAUn bravo proloterapeuta deve conoscere bene l’anatomia e la semeiotica ortopedica.Prima di infiltrare è importante eseguire un buon esame clinico per evidenziare la o le strutture lesionate.Una volta identificato il problema va delimitata la zona da trattare direttamente sul paziente.3. PROTERAPIA E POSTURASpesso in pazienti sofferenti in varie zone del corpo e da lunga data è consigliabile eseguire un buon esame del sistema tonico-posturale e una sua correzione, se necessaria. Successivamente si può iniziare un trattamento proloterapico. 4. OTTENERE UN BUON SONNO Senza un sonno profondo si perde la capacità di riparare le articolazioni danneggiate perché è nella fase di sonno che il nostro organismo secerne l’ormone della crescita che aiuta la riparazione del tessuto connettivo. Spesso può essere utile, per migliorare la qualità del sonno, instaurare un trattamento di neuroauricoloterapia associato a integratori e erbe( passiflora, valeriana, escoholtzia californica, melatonina).5. LA PROLOTERAPIA LAVORA CON L’INFIAMMAZIONE, NON INTERROMPETELAQuesto significa che bisogna evitare ogni antinfiammatorio che inibisce il sistema immune e e l’infiammazione. Il paracetamolo, il tramadolo o altri analgesici maggiori sono consentiti. Essi aiutano a ridurre il dolore ma non inibiscono la risposta infiammatoria. Integratori, enzimi e vitamine sono molto utili. 6. GINNASTICA POSTURALE La ginnastica posturale è molto utile (Daedalus).E’ meglio evitare esercizi pesanti di stretching o joga che potrebbero peggiorare i legamenti.Il nuoto può essere di grande utilità se praticato con la supervisione di un tecnico.Certi esercizi ( quelli che evitano un forte impatto sui legamenti appena trattati) sono indicati dopo la proloterapia. Questi devono tonificare i muscoli senza stirare i legamenti. 7. EVITARE TRATTAMENTI CHIROPRATICI O MANIPOLATIVI DOPO UN TRATTAMENTO PROLOTERAPICONon lavorate con manipolazioni su aree trattate con proloterapia, perché potete stirare e/ o danneggiare i legamenti che la proloterapia sta cercando di rigenerare. 8. MANGIARE BENEPer le persone che vogliono massimizzare la guarigione dopo proloterapia, è importante osservare una dieta corretta.La persona che mangia molto zucchero durante la giornata si porta in uno stato di immunosoppressione. Il sistema immune è quello che fa proliferare il tessuto dopo la proloterapia . Quindi smettere di mangiare zucchero e cibo spazzatura e mangiare in modo più sano. Fa tutto parte del programma.necessitate di mattoni per costruire il nuoco tessuto.Molto importante per una corretta dieta esaminare le eventuali intolleranze a certi cibi ed eliminarli! 9. PENSIERO POSITIVO E PAZIENZA La proloterapia è una terapia ricostruttiva non chirurgica che se ben praticata dal medico e ben seguita dal paziente può dare dei risultati incredibili e talora insperati. Le persone che soffrono hanno bisogno e di avere il corpo più forte e più sano. E’ necessario per questo avere una mente orientata alla guarigione. In altre parole una persona che è positiva riguardo a star meglio guarirà più in fretta di una persona che non crede nella terapia ed è sempre negativa . In un era multimediale dove ogni notizia o avvenimento avviene in tempo reale è necessario però fermarsi un attimo e pensare che il corpo umano è lo stesso di tremila anni fa e che i tempi biologici di guarigione non si sono accorciati e che quindi le terapie efficaci devono seguire un iter fisiologico che richiede tempo. Se ci si ricorda di questo i risultati arriveranno, diversamente si continueranno a vedere danni provocati da terapie affrettate o invasive che alla lunga non portano alla guarigione ma più facilmente alla cronicità se non in qualche caso all’invalidità.
Da un articolo di Ross Hauser liberamente modificato.

4 ott 2009

La proloterapia può evitare la protesi di anca! Provate a leggere l'articolo seguente:

Studio retrospettivo sull'uso della proloterapia per il dolore cronico dell'anca.

Riassunto da Journal of Prolotherpy, 2009; 2

E' stato fatto uno studio su 61 pazienti per un totale di 94 anche (alcuni pazienti sono stati trattati bilateralmente) trattate una volta al mese con proloterapia. Alcuni pazienti avrebbero povuto essere operati, altri no.
I pazienti sono stati sottoposti a un questionario 19 mesi dopo l'ultimo trattamento con proloterapia con domande riguardanti la qualità della loro vita, il dolore e la mobilità prima e dopo il trattamento.

Risultati: In questi pazienti il livello del dolore è passato da 7.0 a 2.4 dopo la proloterapia; 84% hanno riscontrato un un miglioramento della deambulazione e della capacità di muoversi, 54% ha smesso di prendere terapia antidolorifica. Dal puunto di vista dell'analisi statistica il calo del dolore ha raggiunto una rilevanza statistica con p<.0001 per le 94 anche. Conclusione: In questo studio retroospettivo si è dimostrato che i pazienti sofferenti di artrosi d'anca hanno avuto un miglioramento del loro dolore, della rigidità, della mobilità articolarte e della qualità della loro vita a una distanza di 19 mesi dall'ultimo trattamento.